Bandiera della Corea del Sud
La necessità di una bandiera nazionale sorse in Corea alla fine del XIX secolo quando, sotto la pressione dei suoi potenti vicini, Cina e Giappone, la Corea iniziò gradualmente ad aprire i suoi confini alle influenze esterne. I simboli tradizionali sono stati incorporati nel design della nuova bandiera, adottata nell’agosto 1882, che da allora ha continuato come modello di base. Lo sfondo bianco è per la pace e richiama il nome tradizionale della Corea, Chosŏn (“Land of the Morning Freshness” o “Land of the Morning Calm”), così come gli abiti bianchi tradizionalmente indossati dai coreani. L’emblema centrale è il t’aegŭk, che rappresenta l’origine e la dualità dell’universo. Tali caratteristiche come il vecchio e il nuovo, la luce e l’oscurità, il maschio e la femmina, il bene e il male si riflettono nelle due forme di virgola intrecciate. Questo simbolo deriva dallo yin-yang della filosofia antica; in coreano è noto come um-yang. Intorno al t’aegŭk ci sono quattro serie di barre nere, ciascuna composta da tre tratti in varie combinazioni di barre rotte e ininterrotte. Questi ricordano il sole, la luna, la terra e il cielo; le quattro direzioni cardinali; le quattro stagioni; e altri concetti derivati dai principi confuciani. La bandiera coreana, messa fuori legge sotto 36 anni di dominio giapponese, fu ripresa dalle autorità di occupazione statunitensi sotto il generale MacArthur nel 1948. Il 25 gennaio 1950, le barre nere furono spostate nelle loro posizioni attuali. Le distanze tra le due parti delle barre rotte sono state specificate il 21 febbraio 1984 e le specifiche dei colori sono state pubblicate per la prima volta nell’ottobre 1997.