La trasfusione di sangue nei testimoni di ' di geova, un dilemma in medicina? | Revista Médica del Hospital General de México
Introduzione
La fornitura di servizi sanitari deve tener conto dei principi scientifici ed etici della medicina, in un modo opportuno ed efficiente; nel rispetto della volontà del paziente, il che implica esigere la sua informata autorizzazione ad eseguire le procedure diagnostiche, terapeutiche e di riabilitazione che vengono richieste. Mentre è indiscutibile che l’autonomia del paziente deve essere rispettata per prendere le proprie decisioni, vi sono situazioni nella pratica medica in cui la volontà del paziente impedisce di utilizzare le cure adeguate per fornire le cure mediche richieste. . Un esempio che i medici devono affrontare, nella loro prassi quotidiana, è il negativo dei pazienti Testimoni di Geova di accettare trasfusioni sanguigne nonostante siano necessarie per il loro trattamento. Questa situazione pone il medico in una condizione disgiuntiva per rispettare l’autonomia del paziente o per soddisfare il suo obbligo di velare per la salute dei suoi pazienti Tenendo conto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito il concetto di salute come: lo stato completo di benessere fisico, mentale e sociale, e non solo l’assenza di affetti o malattie 1. Nel presente articolo verranno rivisti i concetti relativi a questa complessa situazione, che includono: libertà di religione e di credo, diritti dei pazienti, quadri normativi che si applicano ai fornitori di servizi sanitari e diritti dei medici. Al fine di presentare gli aspetti che devono essere preso in considerazione in queste situazioni e prendere una decisione ben fondata, dal punto di vista legale ed etico.
Libertà o religione e credo
La politica La Costituzione degli Stati Uniti messicani nel suo articolo 130, sottosezione C, stabilisce: i messicani possono esercitare il ministero di qualsiasi culto. Per questo, sia i messicani che gli stranieri dovranno soddisfare i requisiti che la legge designa 2. La Legge delle Associazioni Religiose e del Culto Pubblico, stabilisce nel suo 2 ° Articolo – lo Stato Messicano garantisce a favore dell’individuo, i prossimi diritti e libertà in materia religiosa: Sottosezione a) Avere o adottare un credo religioso che meglio considera e praticare, in forma individuale o collettiva, gli atti di culto oi riti di sua preferenza. Sottosezione c) Non essere oggetto di discriminazione, coazione o ostilità per causa delle proprie convinzioni religiose, né essere obbligato a dichiarare in merito ad esse 3.
Nel contesto internazionale è garantito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, Articolo 18 – Ogni persona ha diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione; questo diritto include la libertà di cambiare religione o credo, così come la libertà di manifestare la propria religione o credo, individualmente o collettivamente, sia in pubblico che in privato, mediante insegnamento, pratica, culto e osservanza. Articolo 19 – Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione; questo diritto include di non essere disturbato a causa delle sue opinioni, di indagare e ricevere informazioni e opinioni, e di diffonderle senza limitazioni di frontiere, con qualsiasi mezzo di espressione 4. Nel Regolamento del Diritto delle Associazioni Religiose e di Culto Pubblico, esso si stabilisce nel suo 37 Articolo – L’intervento delle autorità competenti in caso di comportamenti religiosi intolleranti, fatto salvo quanto disposto dalle altre giurisdizioni applicabili, si baserà sui principi di non discriminazione e uguaglianza davanti alla legge, e sul diritto di ogni individuo di esercitare la libertà di credo e di culto, senza restrizioni rispetto a quanto previsto nelle disposizioni in materia 5. È chiaramente affermato in Messico la libertà di manifestare e cambiare religione o credo, nonché il divieto di comportamenti religiosi intolleranti. Tuttavia, non è chiaramente indicato in nessuna di queste giurisdizioni legali cosa accade in situazioni legate alla fornitura di servizi sanitari. Quindi, è essenziale rivedere altri mandati legali per essere in grado di mettere in relazione adeguatamente quanto è stato scritto in precedenza in relazione alle cure mediche.
Diritti dei pazienti
La Lettera dei diritti generali dei pazienti, pubblicata nel dicembre 2001, contiene prerogative delle persone quando, nel loro carattere di pazienti, ricevono cure mediche. Per la sua elaborazione sono intervenuti la Commissione Nazionale Arbitrato Medico, il Sottosegretario Innovazione e Qualità, la Commissione Nazionale di Bioetica, la Commissione Interistituzionale di Infermeria e la Direzione Generale per le Questioni Legali del Segretario della Salute.Comprende le seguenti dichiarazioni: La Commissione Nazionale dei Diritti Umani, la Federazione Nazionale dell’Istituto Messicano di Sicurezza Sociale, La Sezione Medica Generale dell’Istituto di Sicurezza e Servizi Sociali per i Lavoratori Statali per ricevere un’adeguata assistenza medica da personale qualificato, in conformità a le necessità del loro stato di salute e le circostanze in cui viene prestata l’attenzione; ricevere un trattamento rispettoso e dignitoso; ricevere informazioni sufficienti, chiare, opportune e veritiere; decidere liberamente in merito al loro trattamento; dare o meno il proprio consenso validamente informato; da trattare con riservatezza; disporre di strutture per ottenere una seconda opzione; ricevere cure mediche in caso di urgenza; avere un espediente clinico; essere assistito quando in disaccordo con le cure mediche ricevute. Tutte le prerogative sono rilevanti, ma la prima, rispetto al presente argomento, è fondamentale; dato che stabilisce il diritto dei pazienti a ricevere cure mediche adeguate secondo le sue necessità. Il che implica che il medico deve fondare le sue necessità su prove scientifiche, non in modo discrezionale. Legando questi precetti, non va dimenticato l’obbligo di facilitare un secondo parere medico, quando il paziente lo richiede. Il che può confermare la necessità di trasfondere o fornire un’alternativa terapeutica, che all’inizio avrebbe potuto essere omessa 6.
Quadro giuridico che si applica ai fornitori di servizi sanitari
Il quadro giuridico che si applica ai fornitori di servizi sanitari è ampio e può essere complesso e, a volte, confuso per coloro che esercitano la medicina. Nella nostra Magna Carta, nel quarto articolo, quarto paragrafo, si stabilisce che: Ogni persona ha diritto alla tutela della salute. La Legge definirà le basi e le modalità dell’accesso ai servizi sanitari e stabilirà la concorrenza della Federazione e degli enti federativi in materia di salubrità generale, secondo quanto disposto nella frazione XVI dell’articolo 73 di questa Costituzione 7. Come di questo diritto costituzionale, emana la Legge Generale sulla Salute, che stabilisce nel suo TERZO TITOLO Fornitura di Servizi Sanitari, CAPITOLO I Disposizioni Comuni CAPITOLO II Assistenza Medica, Articolo 32: È inteso come assistenza medica l’insieme dei servizi forniti alla persona, con lo scopo di proteggere, promuovere e ripristinare la sua salute, che può essere supportato dai media elettronici in conformità con la normativa ufficiale messicana emessa dal Segretario della sanità. CAPITOLO IV Utenti dei Servizi Sanitari e dei Servizi di Partecipazione alla Comunità Articolo 51. – Gli utenti avranno diritto ad ottenere un’attenzione professionale ed eticamente responsabile, nonché un trattamento rispettoso e degno di professionisti, tecnici e ausiliari. Articolo 51 Bis 1. – Gli utenti avranno diritto a ricevere informazioni sufficienti, chiare, opportune e veritiere, nonché l’orientamento necessario rispetto alla loro salute e includendo i rischi e le alternative delle procedure offerte nonché la diagnostica terapeutica e chirurgica . In caso di urgenza o qualora l’utente si trovi in uno stato di incapacità transitoria o permanente, l’autorizzazione a procedere sarà data al familiare che lo accompagna o al suo legale rappresentante; nel caso in cui quanto sopra non sia possibile, il prestatore di servizi sanitari provvederà immediatamente a preservare la vita e la salute dell’utente, lasciando la costanza nell’espediente clinico. CAPITOLO III Trapianto. Articolo 334: per eseguire trapianti di donatori che hanno perso la vita, deve essere compiuto il seguente: I. Accertare, prima dell’estrazione di organi e tessuti e da un medico diverso da chi interverrà nell’estrazione di organi o tessuti, il decesso dei pazienti, nei termini previsti dal presente titolo 8. Per l’applicazione della normativa precedentemente indicata si applica l’osservanza del REGOLAMENTO della Legge Sanitaria Generale in Materia di Prestazione dei Servizi Sanitari e di Attenzione. Nell’articolo 71 si designa: Gli istituti pubblici, sociali o privati che forniscono servizi di assistenza medica per il ricovero dei pazienti, sono tenuti a fornire cure mediche immediate a qualsiasi utente, in caso di urgenza che si verifica nelle loro vicinanze. Articolo 72. – Si intende urgenza, qualsiasi problema medico-chirurgico acuto, che metta in pericolo la vita, gli organi o la funzione e che richieda cure mediche immediate. Articolo 73. – Il responsabile del servizio di urgenza dello stabilimento, è tenuto a prendere le misure necessarie che assicurino la valutazione medica dell’utente e il trattamento completo dell’urgenza o la stabilizzazione delle sue condizioni generali, per essere trasferito. Articolo 80.- In tutti gli ospedali e finché lo stato del paziente lo consente, al suo ingresso deve essere raccolta un’autorizzazione scritta e firmata ad esercitare, con finalità terapeutiche e diagnostiche, le procedure medico chirurgiche necessarie secondo la loro condizione, dovendo informarlo chiaramente del tipo di documento presentato per la firma. Questa autorizzazione iniziale non esclude la necessità di raccogliere dopo il corrispondente ad ogni procedura che comporti un alto rischio per il paziente. Articolo 81. – In caso di urgenza o quando il paziente si trovi in uno stato di incapacità transitoria o permanente, il documento a cui si riferisce l’articolo di cui sopra, sarà sottoscritto dal più vicino familiare che lo accompagna, o nel suo caso, dal suo tutore o legale rappresentante, una volta informato della natura dell’autorizzazione. Qualora non sia possibile ottenere l’autorizzazione per incapacità del paziente e assenza di persone cui si riferisce il paragrafo precedente, i medici autorizzati dell’ospedale in questione, previa valutazione del caso e in accordo con almeno due di essi, provvederanno la procedura terapeutica richiesta, lasciando la costanza scritta nella cartella clinica 9. Esplicitamente, nella Norma ufficiale messicana NOM-003-SSA2-1993, “Per la disposizione del sangue umano e dei suoi componenti a fini terapeutici”, specifica: Il recettore del sangue e dei suoi componenti, deve presentare un disturbo non suscettibile di essere modificato con altri mezzi terapeutici, solo trasfusionale 10. Mentre il paziente deve fornire la sua autorizzazione per lo svolgimento delle procedure medico-chirurgiche, è stabilito che i servizi di assistenza medica siano l’insieme dei servizi forniti alla persona, con lo scopo di tutelare, promuovere e ristabilire la sua salute e il medico deve fornire opportune e qualificate attenzioni. Pertanto, né l’utente né il fornitore di servizi sanitari possono essere obbligati a eseguire procedure che contravvengono a questi precetti. Tale che, quando un paziente rifiuta di accettare una trasfusione sanguigna, il prestatore di servizi sanitari non può essere obbligato a svolgere procedure medico-chirurgiche in cui la trasfusione sanguigna è giustificata. Lo scenario è diverso in quei casi di urgenza, perché nel caso di richiedere una trasfusione e se il paziente non ha possibilità di prendere una decisione e, non è presente alcun rappresentante familiare o legale, i fornitori di servizi sanitari dovranno prendere la decisione in base sui principi scientifici della medicina. Che dovrà essere pienamente accreditato nell’espediente clinico del paziente.
Diritti del medico
Così come i pazienti hanno diritti indiscutibili e inconfutabili, anche il personale sanitario ha diritti per esercitare la propria attività lavorativa. La Commissione Nazionale di Arbitrato Medico è stata incaricata di condurre l’elaborazione della Lettera sui Diritti Generali dei Medici, che è stata pubblicata e diffusa da diversi media, e integrata nel seguente Decalogo: Esercitare la professione in modo libero, senza pressioni di qualsiasi natura; Lavorare in strutture adeguate e sicure che garantiscano la loro pratica professionale; Avere a disposizione le risorse necessarie per la loro pratica professionale; Astenersi dal garantire risultati nelle cure mediche; Ricevere un trattamento rispettoso da parte dei pazienti e dei loro familiari, nonché dalle persone legate al loro lavoro professionale; Avere accesso alla formazione medica continua ed essere considerato in parità di opportunità per il proprio sviluppo professionale; Avere accesso alle attività di ricerca e didattica nell’ambito della propria professione; Associarsi per promuovere i propri interessi professionali; Per salvaguardare il loro prestigio professionale; Ricevere una remunerazione per i servizi prestati 11. In essi si incarna il diritto del personale sanitario di esercitare la propria professione in modo libero e senza pressioni di alcun tipo; che può essere interpretato come antagonista con l’autonomia del paziente. Tuttavia, poiché questi non sono principi opposti, il medico è tenuto a informare il paziente delle proposte diagnostiche e terapeutiche ideali per ogni caso, e il paziente deve autorizzarne la realizzazione. Ciò non implica che il medico sia obbligato a eseguire una procedura che tenti contro il principio scientifico del farmaco, in modo che i diritti dei pazienti e dei fornitori di servizi sanitari rimangano salvaguardati.
Conclusioni
La medicina richiede l’acquisizione e l’apparecchiatura di conoscenze basate su prove scientifiche, abilità, criteri clinici, esperienza, compromesso, attitudine al servizio, presa di decisioni in brevi periodi di tempo in diversi contesti. Se a ciò si aggiunge l’interazione con il paziente, i suoi familiari e l’équipe sanitaria, possiamo assicurare che si tratta di una disciplina complessa, soggetta a cambiamenti inattesi, non prevenibili, che condizione ad alto rischio di commettere errori involontari.Mentre nuovi fattori aggiungono la difficoltà di aderire a questi precetti, il rischio di commettere errori aumenta e la sicurezza del paziente è messa a rischio. Il negativo dell’accettazione della trasfusione da parte dei Testimoni di Geova quando questo è correttamente indicato, secondo i precetti della medicina, costituisce un tentativo contro la loro sicurezza di paziente. Come accennato in precedenza, i diritti dei pazienti non sono oggetto di discussione, tra i quali la loro autonomia di accettare o negare le procedure diagnostiche e / o terapeutiche proposte per la loro attenzione medica. Per il medico deve essere chiaro che esistono linee guida esistenti che lo obbligano a rispettare la decisione del paziente, ma si deve anche accettare che la massima ricchezza da preservare per il medico è la salute e la vita del paziente. È per questo che quando si presentano questo tipo di situazioni, il medico dovrà prendere una decisione aderente alla normatività attuale, alla decisione del paziente e al suo obbligo di responsabile dell’assistenza medica dei pazienti. Per questo, il fattore di descrizione dovrà essere preso in considerazione al fine di prendere la decisione giusta senza tentare contro i diritti dei pazienti, il quadro giuridico attivo e il suo obbligo come fornitore di servizi sanitari. Dal lavoro collegiale della Commissione Nazionale di Arbitrato Medico, Sottosegretario per l’Innovazione e la Qualità, Direzione Generale per le Questioni Legali del Segretario della Salute, Direzione Generale delle Associazioni Religiose del Segretario di Governo, Centro Nazionale di Trasfusione Sanguigna, Commissione Nazionale per i Diritti Umani, Accademia messicana di chirurgia, Commissione nazionale di bioetica e Accademia nazionale di bioetica; sei raccomandazioni sono state emesse all’attenzione dei pazienti dei Testimoni di Geova. 1. – Per trasfondere è necessario ottenere una lettera di consenso informato. 2. – Se la trasfusione è considerata indispensabile, secondo criteri stabiliti, in una procedura elettiva, consentire la partecipazione di medici dei Comitati di collegamento dei Testimoni di Geova, per valutare altre alternative. 3. – Non negare il ricovero in ospedale, nonostante non siano previsti donatori di sangue. 4. – Quando non è possibile assistere i pazienti dei Testimoni di Geova senza sangue, le cure mediche non devono essere sospese e, se possibile, il paziente deve essere trasferito in un’unità medica con questa capacità. 5. – In caso di necessità (reale urgenza), il medico deve preservare la vita prima degli altri beni giuridici e deve essere rispettata la sua libertà prescrittiva. 6. – Le istituzioni sanitarie devono promuovere la creazione di comitati ospedalieri di medicina trasfusionale, per supportare l’assunzione di decisioni e diffondere guide per la medicina trasfusionale. Le raccomandazioni sopra riportate sono state presentate alla Plenaria del Consiglio Sanitario Nazionale, dove è stato preso l’accordo di adozione e diffusione nel settore sanitario 12. La cosa più importante per il medico è non negare mai l’attenzione, non abbandonare il paziente e preservare la salute e la vita del paziente che è la massima ricchezza per qualsiasi medico. L’applicazione di queste raccomandazioni può prevenire la comparsa di conflitti tra il paziente e il medico e rispettare i diritti di entrambe le parti.