Luigi IX
Nato il 25 aprile 1214, il più vecchio dei 12 figli di Luigi VIII e Bianca di Castiglia, il mezzo spagnolo Luigi IX è cresciuto fino a diventare un alto, bello, biondo, e gioviale principe. Dal temperamento nervoso ed energico, Louis si è disciplinato con il digiuno. Sua madre profondamente religiosa lo ha cresciuto fino a diventare un vero re cristiano e, come tale, ha applicato i principi cristiani ai suoi atti pubblici così come alla sua vita privata. Louis aveva solo 12 anni quando divenne re; sua madre spagnola, in Francia da quando aveva 12 anni, divenne reggente fino a quando Luigi non poté accettare il governo attivo a 21.
Luigi IX accettò le sue responsabilità come re con dedizione e distacco. Ha lavorato per far prevalere la pace e la giustizia. Il suo distacco derivava dalla convinzione che la regalità non fosse un’opportunità per conquistare gli altri, o sfruttarli per arricchimento personale, o per usare il potere per soddisfare la propria vanità. Credeva che i suoi obblighi fossero servire la Chiesa e guidare il suo popolo alla salvezza eterna.
Nel 1247 Louis inviò investigatori in tutto il suo regno per ascoltare denunce contro funzionari reali. Quindi emanò ordinanze, che diventarono un codice morale per guidare i suoi funzionari. Louis vietò la prostituzione, il gioco d’azzardo, la blasfemia e duelli giudiziari. In un’epoca in cui il valore delle monete variava ampiamente, emise monete d’oro e d’argento che furono rapidamente accettate e contribuirono a stabilire una coniazione uniforme in tutto il regno.
I suoi sforzi per assicurare giustizia e per essere accessibile a tutti rese Luigi non solo molto amato, ma spesso invitato da principi stranieri ad arbitrare le loro controversie. Così Luigi fu chiamato ad arbitrare una lite tra Enrico III d’Inghilterra ei suoi baroni nel 1264. Era fermo con papa ed em peror in difesa dei suoi diritti reali. Identificando la sua passione per la giustizia con la Corona, i suoi sudditi al di fuori del dominio reale lo attrassero. Ciò ha contribuito a estendere l’autorità reale in tutto il regno ea renderlo il re più potente dell’Europa occidentale. La sua carità era conosciuta tanto quanto il suo senso della giustizia, poiché fondò abbazie, conventi, ospedali e ospizi per i poveri. Il suo interesse per l’arte può essere visto nel suo edificio della bellissima Ste-Chapelle gotica a Parigi per la Corona di Spine.
La politica estera di pace di Luigi con i suoi vicini gli ha permesso di partecipare a due crociate. Dopo una grave malattia nel 1244 decise di condurre una crociata per recuperare Gerusalemme. Diviso da problemi interni o stranieri, altri governanti non parteciparono. La crociata di Luigi fu in gran parte francese, la meglio organizzata e finanziata di tutte le crociate. Il suo piano era di danneggiare così tanto l’Egitto che gli avrebbe ceduto Gerusalemme. Il suo esercito catturò Damietta il 5 giugno 1249, il giorno dopo lo sbarco in Egitto. Il coraggioso re fu uno dei primi a scendere dalla sua nave a stabilire una testa di ponte. Ma fu persuaso da suo fratello Roberto d’Artois a dirigersi al Cairo invece che ad Alessandria, e il suo esercito di circa 15.000 uomini fu intrappolato lungo la strada a EI Mansûra. Le provviste che risalivano il Nilo furono interrotte e il suo esercito fu indebolito dalla morte e dalla malattia. Louis dovette quindi ripiegare su Damietta. Lungo la strada Louis e il suo esercito furono catturati e trattenuti per il riscatto. Una volta liberato, Luigi trascorse 4 anni in Palestina, dove costruì fortificazioni e cercò di salvare il regno di Gerusalemme. Tornò in Francia nel 1254.
Il fallimento della crociata spinse Louis a fare un altro sforzo. Il piano originale di andare in Siria o in Egitto fu deviato verso un attacco alla Tunisia dal fratello di Luigi, Carlo d’Angiò, re di Sicilia, che aveva interessi in Tunisia. Circa 10.000 crociati sbarcarono nel luglio 1270. Quando Luigi si ammalò e morto lì in agosto, Carlo d’Angiò fece una proficua pace e tornò portando le spoglie dell’amato re, che era universalmente pianto in Europa. Fu canonizzato da papa Bonifacio VIII nel 1297.