Villanelle (Italiano)
Definizione di Villanelle
Villanelle deriva dalla parola italiana villano, che significa “contadino”. Infatti, una villanelle è un canto da ballo abbinato a temi pastorali. In letteratura, è definito come un dispositivo poetico ciò che richiede che una poesia abbia 19 versi e una forma fissa. Ha cinque terzine (i primi 15 versi), una quartina (gli ultimi quattro versi) e un distico alla fine della quartina.
Caratteristiche principali di Villanelle
Ecco le caratteristiche principali di una villanella:
- Non esiste un metro ben organizzato in una villanella, ma ha uno schema di rime prestabilito.
- Non ci sono numeri fissi di sillabe.
- Lo schema frenante di una tipica villanella è organizzato come mostrato di seguito:
(A1) refrain 1
Riga 2 (b)
(A2) refrain 2
Riga 4 (a)
Riga 5 (b)
(A1) refrain 1
Riga 7 (a)
Riga 8 (b)
(A2) refrain 2
Riga 10 (a)
Riga 11 (b)
(A1) refrain 1
Riga 13 (a)
Riga 14 (b)
(A2) refrain 2
Riga 16 (a)
Riga 17 ( b)
(A1) refrain 1
(A2) refrain 2
Qui, le lettere “a” e “b” denotano due suoni in rima, mentre “A” indica ritornello, e i numeri “1” e “2” indicano rispettivamente refrain 1 e refrain 2.
Esempi di Villanelle in Letteratura
Esempio # 1: Mad Girl’s Love Song (di Sylvia Plath)
Esempio n. 2: un ritratto dell’artista da giovane (di James Joyce)
Non sei stanco dei modi ardenti, (A1)
Il richiamo dei serafini caduti? (b)
Non parlare più di giorni incantati. (A2)I tuoi occhi hanno infiammato il cuore dell’uomo (a)
E tu hai avuto la tua volontà da lui. (b)
Non sei stanco di modi ardenti? (A1)Sopra la fiamma il fumo della lode (a)
Sale da bordo dell’oceano a bordo. (b)
Non parlare più di giorni incantati. (A2)Le nostre grida spezzate e le nostre lamentele (a)
Alzati in un inno eucaristico. (b)
Non sei stanco di modi ardenti? (A1)Mentre si sacrificano le mani alza (a)
Il calice che scorre fino all’orlo, (b)
Non parlare più di giorni incantati. (A2)E ancora tu trattieni il nostro sguardo desideroso (a)
Con sguardo languido e arto sontuoso! (b)
Non sei stanco di modi ardenti? (A1)
Non parlare più di giorni incantati. (A2)
Esempio n. 3: Theocritus (di Oscar Wilde)
O Cantante di Persefone! (A1)
Negli oscuri prati desolati (b)
Ricordi la Sicilia? (A2)Ancora attraverso l’edera svolazza l’ape (a)
Dove si trova Amaryllis; (b)
O Cantante di Persefone! (A1)Simætha chiama Ecate
E sente i cani selvaggi al cancello;
Ricordi la Sicilia? (A2)Sempre vicino al mare luminoso e ridente
Il povero Polifema si lamenta del suo destino:
O Cantante di Persefone! (A1)E ancora in una rivalità fanciullesca
Il giovane Daphnis sfida il suo compagno:
Ricordi la Sicilia? (A2)Slim Lacon ti tiene una capra,
per te aspettano i pastori giocondi,
O Cantante di Persefone! (A1)
Ricordi la Sicilia? (A2)
Oscar Wilde è famoso per aver usato villanelle nelle sue poesie.
Funzione di Villanelle
Villanelle è divisa in tre segmenti. Il primo segmento è chiamato “introduzione”. Il secondo è chiamato “sviluppo” e il terzo è chiamato “conclusione”. Villanelle costruisce l’intensità e il tono di una poesia. Viene utilizzato principalmente in poesie e canzoni liriche, con l’obiettivo di utilizzare linee ripetute per ammorbidire la ripetizione tipica delle forme tradizionali.